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AUTUNNOD'AUTORE 2016
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Il singolare universo dell’artista visionario

Quotidiano di Puglia 7 novembre 2016
di Carmelo Cipriani

Si svolge nell’ambito della rassegna d’arte contemporanea “Autunno d’Autore” curata da Rita Fasano presso la Pinacoteca Comunale “Salvatore Cavallo” di San Michele Salentino, la mostra personale di pittura e scultura di Enzo De Giorgi, visibile fino al 22 novembre. Conclusa da poco la personale “Vent’anni dopo”, con cui l’artista ha voluto tracciare un bilancio dell’ultimo ventennio, non nella consueta forma antologica ma recuperando e rieseguendo un ciclo pittorico a due decenni di distanza l’uno dall’altro, De Giorgi torna ad esibire i suoi lavori, facendosi testimone di un mondo da sogno eppure possibile.
Nato in Piemonte da genitori salentini, si è formato a Lecce, prima presso l’Istituto d’Arte, poi nella locale Accademia di Belle Arti. Compiuta la formazione si è dedicato all’insegnamento delle discipline pittoriche, affiancando alla didattica un’intensa attività espositiva. Artista poliedrico, si esprime con mezzi molteplici, dall’illustrazione alla pittura, dalla grafica alla scultura, dal fumetto alla decorazione, senza gerarchia di genere né divisioni tra soggetti e supporti. Il suo è un flusso creativo continuo che attraversa medium differenti e approda a molteplici traguardi.
Nel museo del piccolo comune del brindisino, De Giorgi propone gli esiti più recenti della sua ricerca. Sognanti figure con gli occhi chiusi e i capelli al vento abitano scenari rurali in una mitopoiesi tranquilla, al netto di elucubrazioni e arrovellamenti cerebrali. Piccole chiese e case di campagna, solide nei vani parallelepipedi, floride piante di fichi d’India, imperituri muretti a secco, connotano territorialmente i dipinti, rivelando nel paesaggio salentino il primum movens delle sue fantasiose quinte. Su tutto domina il caldo solo del sud, non allo zenit ma al tramonto come rivelano le lunghe ombre, condizione endogena, elemento esistenziale ed antropico ancor prima che fattore naturale.
I suoi personaggi assumono non di rado un atteggiamento estatico, inducendo lo spettatore all’emulazione, ad interrogarsi su quella beatitudine, che non è difficile riconoscere nel rinnovato contatto con la natura. Una figurazione onirica, propriamente fiabesca, che nella scala cromatica di ocra e rossi, perfettamente accordata con verdi tenui e azzurri delicati, trova delicate armonie, suadenti proposte di una narrazione iconica densa di riferimenti alla metafisica e al surreale. La linea sinuosa si muove in un disegno serrato componendo scene rurali libere dalla mortificante condizione della periferia. La traccia pittorica scivola tranquilla sulla tela, senza interruzione o pentimento, racchiudendo contenute zone di colore delicatamente sfumate. Alberi spogli e campi deserti determinano atmosfere autunnali, mentre minuti ed episodici dettagli come pesci o figurine volanti restituiscono le singole scene al dominio dell’onirico. Donne abbandonate su letti in piena campagna, con sassi sulle spalle o nei panni di marionettiste, celano, dietro l’apparente spensieratezza, dubbi e spaesamento. Una figurazione colloquiale, a tratti ammiccante, capace di sfuggire alla retorica del figurativo e di riconsegnare alla quotidiana esistenza la magia del sogno e della fantasia. Spazio labile e infinito come quello di uno specchio riflettente realtà discordanti, la pittura diviene alternativa, possibilità di evasione da una vita che ci affligge.
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5 novembre 2016, Pinacoteca Comunale “Salvatore Cavallo” di San Michele Salentino. Inaugurazione della mostra personale di pittura e scultura organizzata nell'ambito della Rassegna d’Arte Contemporanea  “Autunno d’Autore”.
Da sinistra: l’Assessore alla Cultura Avv. Maria Stella Menga, la curatrice dell'evento prof.ssa Rita Fasano, il Sindaco Avv. Piero Epifani, Enzo De Giorgi.
Presentazione mostra 5 novembre 2016
di Rita Fasano

Siamo nel mezzo di una poesia. Nella trama che armonia e melodia intessono lasciando librare nell’aria le speranze che aleggiano e danno fiato all'esistenza. Passando dalla dimensione dell'incubo a quella del sogno, dal dramma alla poesia. Questo attraversamento, questa maturazione raffinata  in vent'anni ( La mostra allestita presso la Pinacoteca Comunale di San Michele Salentino ha  proposto in esposizione l'abbinamento di due opere aventi lo stesso titolo. Una più piccola, materica, realizzata nel 1996, l'altra più grande, dipinta ad olio, realizzata nel 2016), a dimostrazione che il dolore, la crudeltà, l'ingiustizia e ogni  grigia  manifestazione della vita, se osservate ed  espresse secondo  lo stesso alfabeto, secondo un lessico scuro e cupo rimane bloccata, greve e chiusa in se stessa.  Ma se lo stesso contenuto,  lo si esprime secondo una sconfinata e solare energia che manifesta bellezza infinita, pur nella asprezza del messaggio, tutto giunge più profondamente poiché distende gli animi ed apre i cuori di chi osserva  predisponendo lo spettatore all'ascolto. La comunicazione può penetrare, coinvolgere e fissarsi ancor di più nel nostro cuore attraverso la levità della bellezza dell'arte.
C’è qualcosa di profondamente ancestrale nelle opere di De Giorgi che le rende accessibili a tutti: l’immaginario vivace e multiforme dell'artista sembra parlare direttamente al subconscio dello spettatore. Ci riporta alla bellezza originaria, ricordandoci che tutto è Amore ed è l'alfabetizzazione del nostro spirito che ha chiuso, nella forza di gravità che ci trattiene pesanti a terra, il nostro stato di infinita possibilità.La forza incredibile della sua espressione, sta nella dolcezza, nella serenità, nel senso dell'infinito che ci fanno entrare, quasi fisicamente,  in questo territorio della libertà della Natura, della Bellezza, dell’Amore, che è il lessico dell’Arte. Quel logos ideale di emozioni, in cui le immagini infondono trame di energia e di vitalità. Ogni opera racchiude una storia in sé stessa creando una visione nella quale c’è una trama che segue la gravità del sogno.  Il colore, le figure, gli oggetti trovano fra loro una complicità e un legame mai banale che si espande nel continuum illusorio della raffigurazione.L'elemento mobile e fantastico nella carica emozionale del colore, contraddistingue l'originale espressione artistica dell'artista. Nascono dipinti di onirica bellezza, in cui il mondo visibile è ricreato fantasticamente con armonie inedite nella varietà dei fermenti ispirativi e del  il gioco guizzante del colore dalle calde tonalità.
E dal sovvertimento delle leggi fisiche della gravità.
E dal sovvertimento della razionalità.