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ESPOSIZIONE Di PITTURA (autunno 1997) La mostra è aperta nella saletta Incontri della Biblioteca. 30 le opere esposte con tecniche diverse. Fino al prossimo 21 novembre NOSTRO SERVIZIO Metropoli "Il canto dei naviganti" è il nome vagamente omerico della personale di un giovanissimo artista, Enzo De Giorgi, organizzata dalla società per la Biblioteca circolante e dalla Biblioteca pubblica di Sesto. Attualmente l'esposizione è allestita nella Saletta incontri della Biblioteca sestese in Via Fratti I. La rassegna, che ospita una trentina di opere realizzate con diverse tecniche ma tutte comunque sorprendenti per la loro estrema modernità, sarà aperta fino al prossimo 21 novembre (il lunedì dalle 16 alle 19, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12). De Giorgi, nato nel '68 a Nizza Monferrato è ascrivibile al settore emergente dell'arte figurativa contemporanea, non appartiene al circuito artistico fiorentino ma si è formato artisticamente prima presso l'Istituto d'arte e poi all'Accademia di belle arti di Lecce dove ha ottenuto i diplomi in 'Arte dei metalli e dell'oreficeria ed in decorazione. Nonostante la giovanissima età ha già alle spalle un invidiabile curriculum costituito dalle più svariate e stimolanti esperienze: fra l'altro ha realizzato scenografie per televisioni private, decorato pannelli, stand e realizzato murales per una committenza sia pubblica che privata; personalizzato depliant e calendari per case editrici ed agenzie pubblicitarie e, addirittura, decorato e rivitalizzato con le sue creazioni, anonime pareti di negozi e palestre. Nella sua formazione, importantissima è l'esperienza acquisita nell'ambito dei fumetto artistico, visibile e riconoscibile anche in alcune delle opere presenti a Sesto tutte molto recenti come creazione. "In particolare - spiega Marina Ricciardi nella di presentazione della mostra - l'esperienza dei fumetto ha portato De Giorgi alla maturazione della sua particolare forma espressiva in cui tutti gli elementi storici, culturali e tecnici convergono per dar vita ad una specie di orchestra figurata dove tutto è uno strumento che concorre alla composizione dei suo canto". Una mostra da vedere dunque e che sta già ottenendo molti consensi tra il pubblico sestese. Fra l'altro, l'iniziativa potrebbe anche non rimanere isolata: l'idea di chi ha progettato la rassegna è quella di poter aprire in futuro uno scambio fra artisti leccesi e fiorentini che potrebbe trovare il suo terreno di incontro proprio a Sesto.
Metropoli 26 febbraio 1999 Si è da poco conclusa la nuova mostra personale di Enzo De Giorgi, un giovane artista che per la seconda volta consecutiva ha scelto la Toscana per esporre le proprie opere: nel '97 a Sesto con una mostra dal titolo suggestivo "Il canto dei naviganti" e quest'anno a Scandicci in collaborazione con il Centro d'Arte Modigliani. "La Toscana è la terra degli artisti - ha dichiarato - e Firenze è il fulcro dell'arte classica. L'hinterland riserva invece spazi maggiori per il moderno e per gli artisti esordienti". A Scandicci la mostra di De Giorgi, come del resto la precedente a Sesto Fiorentino, ha riscosso molti consensi, tanto che gli organizzatori si sono convinti a prorogarla di qualche giorno. Sono piaciuti questi quadri dai colori intensi che hanno il pregio di raccontare delle storie, tante storie diverse a seconda della sensibilità di chi le guarda. "Non amo violentare l'osservatore con una sola, forzata, personale chiave di lettura - spiega meglio De Giorgi - ecco perché nelle mie immagini convivono tante interpretazioni diverse. Direi che la mia ricerca si basa sulla proposta di un significato polivalente". La formazione artistica di Enzo De Giorgi comincia a Lecce, città dove tuttora risiede, all'Istituto statale d'arte e all'Accademia di belle arti presso la quale ha conseguito i diplomi in Arte dei metalli e dell'oreficeria e in Decorazione. Attualmente alterna la sua attività di insegnante di Discipline pittoriche presso un liceo artistico di Cuneo con un suo personalissimo percorso artistico che lo ha portato a sperimentare svariate forme espressive nei più diversi settori dell'arte, a partire dal fumetto fino ad arrivare alla scenografia, senza abbandonare mai la pittura, la scultura e il decoro murale. Un'attenta ricerca stilistica e un costante aggancio alla realtà fanno di De Giorgi un artista rappresentativo di quel filone dell'arte moderna che va sotto il nome di arte figurativa contemporanea. Matisse, Picasso e Klee sono i pittori che lo hanno influenzato di più e qualche traccia la si può notare. "Tuttavia - sottolinea l'artista - io traggo molti spunti soprattutto dal cinema, dalla televisione, dalla pubblicità e dai fumetti". Tutte contaminazioni, queste, che si notano ad esempio nelle tele che raffigurano lo sbarco dei profughi albanesi in Puglia: tante persone su una barchetta di carta, fragile come le speranze di coloro che attraversano il canale d'Otranto. BARBARA GABBRIELLI
ARTICOLI DEGLI ANNI NOVANTA
( DA AGGIORNARE )
Genovantanove - Festivaletteratura Il 1 luglio 1999, nell'ambito di Genovantanove - V Festival Internazionale di Poesia, si è tenuta nel Palazzo Ducale di Genova la premiazione dei vincitori del V Premio Giovanile Internazionale di Poesia. Da quest'anno è stata introdotta una nuova sezione del Premio, intitolata Poesia e Fumetto: per partecipare, i concorrenti hanno dovuto realizzare una storia a fumetti utilizzando un testo poetico edito o inedito. Questi i nomi dei vincitori: I premio: Enzo De Giorgi, di Lecce, con la poesia a fumetti "Non ho visto la guerra"; II premio: Roberto Biasotti ed Elettra Gorni, di Mantova, con "Vederti, riaverti"; III premio: Alberto Valgimigli, di Genova, con "Morte su tutti i fronti - il pianeta è finito" ispirato a un testo poetico di Allen Ginsberg. Per informazioni su questa e sulla prossima edizione del premio: Viaggiatori nel tempo, Tel/Fax 010 887822; Salita Terrapieni 6 - 16137 Genova; http://www.pozzani.com mailto:clapoz@tn.village.it Nell'ambito di Festivaletteratura 1999 che si terrà a Mantova il prossimo settembre, oltre agli incontri con autori come Paulo Coelho, Valerio Evangelisti, Umberto Galimberti, Francesco Guccini, Pino Cacucci, Alda Merini, Patrizio Roversi, Fernanda Pivano, Moni Ovadia e moltissimi altri, ci saranno alcuni spazi dedicati ad autori noti al pubblico fumettofilo: saranno presenti al festival Giuseppe Ferrandino e Lorenzo Mattotti. Sarà presente anche Gianluigi Toccafondo che terrà un workshop dedicato ai bambini. Per informazioni più dettagliate su tutti gli autori presenti al Festival e sulle date degli incontri: http://www.festivaletteratura.org Il Festivaletteratura e l'associazione Filofestival producono anche un notiziario informativo intitolato "Colibrì" che dedica sempre spazio a informazioni sui fumetti; per contattare la redazione, associarsi all'associazione Filofestival e avere una copia gratuita di Colibrì: mailto:colifest@tin.it (Elettera Gorni) Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Giovedì, 15/7/1999 © copyright afNews/Goria/Autore - afnews.info ISSN 1971-1824 - cod-Notizie
CORRIERE DI SAN SEVERO 15 novembre 1998 Riuscita manifestazione del Concorso Nazionale Premio "Andrea Pazienza" "Non spetta a me dire chi fosse Andrea Pazienza - ha esordito il presidente dell'associazione culturale "Cenacolo" avv. Antonio Iannelli - perchè meglio di me fanno gli ospiti di questa serata; non posso, però, esimermi dal ricordare a voi tutti che Andrea è una delle più belle espressioni - trasgressiva e trasversale - di questa nostra terra amara ma non avara di talenti". Ed il presidente del "Cenacolo" ha sottolineato che il Premio Andrea Pazienza, giunto alla IX edizione si è distinto, qest'anno, non solo per la ricorrenza del decennale della morte del grande artista sanseverese, ma anche per la diversa e finalmente nazionale dimensione culturale ed organizzativa che è riuscito a darsi: di tanto il "Cenacolo" ed il comitato organizzatore non cesseranno mai di essere adeguatamente grati all'Amministrazione Provinciale per aver reso possibile finanziariamente la realizzazione della Mostra Tavole Originali di Andrea Pazienza. Il Premio non rappresenta solo il momento più elevato in città della celebrazione del grande artista - che i meno giovani mostrano di apprezzare particolarmente - ma vuole anche ambiziosamente proporsi come riferimento culturale verso i più giovani, ai quali far conoscere l'arte e il genio di Andrea Pazienza. In quest'ottica si inquadrano tanto la mostra degli inediti, le Tavole Originali presentate nella Mostra allestita nel Museo Civico, quanto la proposizione del monologo tratto dall'opera a fumetti "Pompeo" pubblicata nel 1987 considerata una delle più importanti di Andrea Pazienza, che è stata mirabilmente interpretata in tutta la sua drammaticità dall'attore Massimiliano Carnevale con la regia di Davide Grassetti. Il presidente dell'Amministrazione Provinciale prof. Antonio Pellegrino ha ricordato che Andrea Pazienza è stato un artista di fama europea anzi mondiale, un artista di frontiera, che aveva in odio le ipocrisie. Sono seguiti gli interventi del narratore Enrico Brizzi autore di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" e di "tre ragazzi immaginari" ed una tavola rotonda moderata dal giornalista Enzo Verrengia, che ha registrato la partecipazione del giornalista Michele Trecca, dei fumettisti Igor Tuler (in arte Igort), Guiusppe Palumbo e Michele Ginevra del Centro fumetto "Andrea pazienza" di Cremona, del noto autore di fumetti e presidente della giuria del "Premio" Sebastiano Vilella e dell'assessore alla cultura e P.I. Valeria De Trino Galante. Conclusione della manifestazione con la consegna dei premi: 8categoria B riservata agli studenti) a Martina benedetti e Luca Caimuri dell'Istituto Statale d'Arte di Urbino ed a Sergio Riccardi del Liceo Artistico di Napoli; (categoria A) exaequo a Davide Catania di Catania e Domenico Serangoli di Latina ed a Vincenzo De Giorgi di Lecce. Il primo premio di tre milioni della categoria A non è stato attribuito. La somma è stata assegnata a Martina Benedetti e Luca Caimuti, due giovani che si sono affacciati con successo alla scena del fumetto per qualità e capacità. menzione speciale per tommaso Battista di Roma per la storia Bang e per James Matelli di Campello (Perugia) per la storia di Barnaba. Infine concerto di Mario Venuti e della sua band.
Pittura
Fumetto
Angosce e speranze nel Canale d'Otranto Una nave di carta piena di disperati in lacrime solca il mare tempestoso. Enzo De Giorgi, giovane pittottore salentino, racconta visibilmente il dramma degli immigrati in un dipinto di grande intensità che l'artista ha donato alla diocesi. Otranto rappresenta il luogo ideale per esaltare il significato simbolico dell'opera. Ma con la donazione all'Arcivescovo, l'artista ha voluto soprattutto rendere o¬maggio all'impegno profuso dalla diocesi di Otranto nella continua accoglienza dei profughi. Il percorso artistico di Enzo De Giorgi si forma e si sviluppa nell'applicazione dell'esperienza acquisita e delle personali ricerce stilistiche nei più svariati settori dell'arte: dalla scultura al fumetto, dalla scenografia al decoro murale. La «nave di carta» rappresenta una delle opere più significative di questo giovane artista già affermato a livello nazionale. «Otranto – scrive il critico Marina Ricciardi commentando l'opera – è ancora una volta testimone di fatti epocali e diventa simbolicamente il nodo della possibile integrazione di popoli in questo fine millennio. In questo magma che va delineandosi, il De Giorgi vive la sua esperienza di giovane artista. Da sempre la nave di carta galleggia sull'acqua sospinta da giocose mani di bimbi; da un mare azzurro si distendono braccia inneggianti; bocche si aprono in un messaggio corale; un bimbo è accolto da braccia protettive; c'è chi si affaccia a guardare il mare e chi in cima alla nave sbandiera una tovaglia. Le navi di carta però affondano ed il significato gestuale cambia radicalmente. Non più canti ma urla; il mare azzurro diventa infido, non accoglie ma risucchia mentre le braccia si elevano in un gesto estremo di speranza; la tovaglia diventa vessillo dell'umana sopravvivenza. La bandiera è simbolo di nazionalità. La tovaglia non rappresenta una nazione, un'ideologia, un pensiero politico, bensì un valore umano, il bisogno umano e universale di sopravvivenza». Giovanni Delle Donne da "l'eco idruntina", maggio 1999
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